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Nella solitudine e nel silenzio del Camino i pensieri prendono una forma estremamente fluida e piacevole. È come guardare le cose da una prospettiva lontana e privilegiata, dove tutto è ridimensionato negli spazi che attraverso a piedi e lentamente. Ho capito solo ora che i pensieri non si possono imporre né si possono scegliere durante il Camino. Per pensare veramente bisogna svuotarsi dei propri pensieri, fare il vuoto in se stessi. E questo vuoto viene riempito dai pensieri che vengono, non da quelli che si vanno a cercare. È un modo per perdere tutto, per tutto trovare. I pensieri nuovi, i pensieri del futuro, ci vengono a cercare nel silenzio che è rotto solo dal rumore dei nostri passi quando camminiamo e dai rumori della natura. E così ripenso al mio stile di vita (piccolo) borghese, alla mia propensione al consumo e alla comodità, alla rassicurante visione dei barattoli perfettamente ed ergonomicamente allineati sullo scaffale in cucina e pieni degli alimenti essenziali, alle piccole fissazioni che ho sviluppato condividendo gli spazi vitali con la mia solitudine e con le mie manie. Ora sono un camminante …
Marco Gallo
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