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Il libro raccoglie i brevi articoli pubblicati dall’autore nel corso di circa 10 anni per la rubrica scientifica della rivista La Voce edita da G.A.M.A.DI., associazione impegnata nella diffusione di un pensiero laico e razionalista, cui sono state aggiunte alcune pagine di conclusioni e commenti finali.
In entrambe le parti del testo vengono illustrate e difese la scienza sperimentale, tutte le forme di conoscenza basate sull’esperienza, e le filosofie naturaliste, materialiste ed empiriste, quali principali strumenti di conoscenza e progresso per l’umanità: a partire dagli antichi filosofi greci della natura, come Anassimandro o Democrito; la grande scienza ellenistica di Archimede ed Aristarco; passando per le filosofie di Occam, Telesio, Bacone, Hume, Condillac, Engels, Russell, e le scoperte dei grandi sperimentatori come Galilei, Lavoisier, Faraday, Ampere, Marie Curie, Rutherford, senza trascurare tutti quei fisici teorici che si sono comunque basati sui fatti e sull’esperienza, come Newton, Maxwell, Boltzmann, Einstein, Bohr, Heisenberg, fino ai contemporanei Hawking e Penrose.
Critiche serrate vengono svolte verso tutte le filosofie di tipo idealistico, metafisico, irrazionalista, fenomenologiche ed empirio-criticiste. Si ricordano le critiche in proposito di Lenin, Ludovico Geymonat, Betrand Russell, e altri, senza risparmiare filosofi che vanno per la maggiore, come Platone, Aristotele, Cartesio, Kant, Hegel, Mach, Croce, e tutti gli epistemologi post-moderni, come Popper, Khun, Feyerabend, Lakatos, Quine, di moda per un certo periodo, che hanno messo in forse il valore dell’empirismo filosofico e della scienza sperimentale, considerata puramente ideologica e convenzionale.
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