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Cat.n. 470

Manuel Berrón, Michele Di Febo, Arianna Fermani, Alberto Jori, Giovanni Battista Magnoli Bocchi, Linda M. Napolitano, Lucia Palpacelli, Viviana Suñol, Alessandro Volpone, Marcello Zanatta

Ricerche aristoteliche. Studi sulla paideia. Prefazione e cura di Giulia Angelini.

ISBN 978-88-7588-381-2, 2024, pp. 288, formato 140x210 mm., Euro 30 – Collana “il giogo” [185].

In copertina: Statua in bronzo di Aristotele, ingresso della Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo, Germania.

indice - presentazione - autore - sintesi

30,00


Giulia Angelini (curatrice del volume) ha conseguito il Dottorato di ricerca in Filosofia (2020) presso l’Università degli Studi di Padova, dove, attualmente, è Cultrice della materia in Filosofia politica. La sua ricerca verte principalmente sul pensiero di Aristotele – in particolare, sulla que­stione dell’animale politico, sullo statuto della filosofia pratica e sui vari significati delle categorie di potenza e atto. Proprio in relazione a questi temi, ha partecipato a numerose conferenze nazionali e internazionali ed è autrice di svariati articoli scientifici. Si segnalano, inoltre, tre collettanee da lei curate: tra tutte, edita per petite plaisance nel 2021, Ricerche aristoteliche. Etica e politica in questione.

Manuel Berrón è Professore di filosofia (1999) per l’Universidad Católica de Santa Fe (Argentina) e “Doctor en Humanidades mención Filosofía” (2012) per l’Universidad Nacional de Rosario (Argentina), con una tesi sulla metodologia scientifica di Aristotele nel De caelo. È stato ricercatore post lauream (2012-2014) ed è ricercatore ‘Asistente’ nel Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas (Argentina). Ha anche avuto anche una borsa di studio per fare una ricerca sulla Politica di Aristotele nell’Università degli Studi di Macerata (2018). Attualmente è Professore ‘Adjunto’ di Filosofia Antica (Carriera di Filosofia, Universidad Nacional del Litoral, Santa Fe, Argentina). Ha preso parte a progetti di ricerca nazionali e internazionali ed è stato anche “Director de la Carrera de Filosofía” presso l’UNL. È socio della Società Filosofica Argentina, della Società Latinoamericana di Filosofia Antica (ALFA, attualmente segretario) e attualmente tesoriere della Società Argentina di Filosofia Antica (AAFA).

Michele Di Febo è laureato in “Filologia, Linguistica e Tradizioni Letterarie” presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso la “Scuola Alti Studi” della Fondazione Collegio San Carlo di Modena e il suo principale ambito di ricerca è la storia del pensiero politico classico, in particolare la Politica di Aristotele e i suoi prin­cipali nuclei di innovazione rispetto alla tradizione precedente. Con G.A. Lucchetta, ha curato l’edizione italiana commentata del Boristenitico di Dione di Prusa (Carabba, Lanciano 20202).

Arianna Fermani insegna Storia della Filosofia Antica all’Università di Macerata. Dal 2023 è membro della Cattedra Unesco in Economic Systems and Human Rights (Universidad Nacional de la Plata). Tra le sue pubblicazioni: Aristotele, Il giudizio etico. Imparare a distinguere il bene e il male per vivere felici, a cura di A. Fermani, Morcelliana, Brescia 2023; Virtù, Unicopli, Milano 2021; Aristotele e l’infinità del male. Patimenti, vizi e debolezze degli esseri umani, Morcelliana 2019; Vita felice umana. In dialogo con Platone e Aristotele, prefazione di S. Natoli, Eum 2019; L’etica di Aristotele. Il mondo della vita umana, Morcelliana 2012; By the Sophists to Aristotle through Plato. The necessity and utility of a Multifocal Approach, E. Cattanei, A. Fermani, M. Migliori (eds.), Academia Verlag 2016. Ha tradotto integralmente le Etiche di Aristotele (Aristotele, Le tre Etiche, Bompiani 2008, Giunti 2018, più volte riedito), Topici e Confutazioni Sofistiche (in Organon, Bompiani 2016). Insieme a M. Migliori ha curato il manuale Filosofia antica. Una prospettiva multifocale, Morcelliana Brescia 2020.

Alberto Jori dal 2011 è professore di Filosofia (APL-Professor für Philosophie) presso il Philosophisches Seminar della Eberhard-Karls-Universität di Tubinga, in Germania, e (dal 2013) di Storia della filosofia antica presso l’Università di Ferrara. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in filosofia all’Università di Padova (relatori E. Berti e M. Mignucci) ed essersi specializzato in filologia classica presso l’Università Statale di Milano, ha insegnato per parecchi anni a livello universitario in Germania, ove è stato borsista della Alexander von Humboldt-Stiftung, della DFG e della Fritz-Thyssen-Stiftung e ha svolto importanti ricerche di storia della filosofia, di epistemologia e di filosofia teoretica con T.A. Szlezák, H. Flashar e O. Höffe. Nel 2003 ha vinto il Premio della International Academy for the History of Science (Parigi, Sorbona) per la sua monografia Aristotele. Autore di più di 400 pubblicazioni scientifiche e membro di numerose accademie italiane e straniere, a livello internazionale è considerato uno dei massimi esperti della filosofia e della scienza antiche ed è annoverato tra i più importanti filosofi italiani contemporanei. È inoltre collocato tra i pensatori di origine ebraica più rappresentativi e influenti dei secoli XX e XXI.

Giovanni Battista Magnoli Bocchi si occupa del racconto del passato a fini politici. È stato Chercheur en histoire de l’antiquité presso il CNRS francese. Collabora con le Università di Pavia e di Strasburgo. Fra le sue ultime pubblicazioni: Politica e Storia nella Retorica di Aristotele (Carocci 2019); La resilienza dell’antico. Il passato alla prova del presente (Mimesis 2020); Come i social hanno ucciso la comunicazione, con Guido Bosticco (Guerini 2021), Il mito del progresso. Prometeo e il senso della storia (Carocci, 2023).

Linda M. Napolitano, già Professore Ordinario di Storia della filosofia antica negli Atenei di Padova (1981-98), Trieste (1998-2013) e Verona (2013-21). Qui, al Dipartimento di Scienze Umane, presiede il Centro di ricerca “Asklepios. Filosofia e salute” e insegna nei Master in Biblioterapia e in Cure Palliative. Con-dirige la Collana “Askesis. Studi di filosofia antica” per Mimesis (Milano). Studi: La ‘mathesis universalis’ dall’Accademia antica al Neoplatonismo 1988; Lo sguardo nel buio. Metafore visive e forme antiche della razionalità 1994; Platone e le ‘ragioni dell’immagine 2007; Il sé, l’altro, l’intero. Rileggendo i Dialoghi di Platone 2010; Pietra filosofale della salute. Filosofia antica e formazione in medicina 2011; ‘Prospettive’ del gioire e del soffrire nell’etica di Platone 2013; Virtù, felicità e piacere nell’etica dei Greci 2014; Il dialogo socratico. Fra tradizione storica e pratica filosofica per la cura di sé 2018; Filosofi sempre. Immagini dalla filosofia antica 2021. Curatrice del libro interdisciplinare Curare le emozioni, curare con le emozioni (2020) e, con C. Chiurco, Senza corona. A più voci sulla pandemia (2020).

Lucia Palpacelli è docente di Storia della Filosofia Antica all’Università di Macerata. Per Bompiani ha curato l’appendice bibliografica e lessicografica del volume di Aristotele, Fisica (2011); la revisione, aggiornamento e saggio bibliografico del volume di Aristotele, La generazione e la corruzione (2013) e il saggio introduttivo, traduzione e note del De interpretatione all’interno dell’Organon aristotelico (2016). Tra i suoi scritti: L’Eutidemo di Platone. Una commedia straordinariamente seria (Vita e Pensiero 2009); Aristotele interprete di Platone. Anima e cosmo (Morcelliana 2013); Zenone di Elea. Frammenti e testimonianze (Scholé 2022).

Viviana Suñol ha conseguito il Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Universidad Nacional de La Plata (Argentina). È ricercatrice CONICET presso l’Instituto de Investigaciones en Humani­dades y Ciencias Sociales della Facoltà di Humanidades y Cs. de la Educación dell’Universidad Nacional de La Plata. Si dedica allo studio dell’arte e, in particolare, al ruolo della mousiké nel progetto politico aristotelico. Ha pubblicato diversi libri e articoli su questo tema. È coordinatrice del Grupo de Estudios Aristotélicos del Centro de Investigaciones Filosóficas di Buenos Aires e attualmente è presidente dell’Asociación Argentina de Filosofía Antigua.

Alessandro Volpone insegna Storia della biologia evoluzionistica all’Università di Bari, dov’è stato anche docente di Storia, teoria e tecnica della comunicazione scientifica, sede di Brindisi; e Storia della psicologia all’Università di Urbino. È presidente del Centro di Ricerca sull’Indagine Filosofica, CRIF. Con una duplice formazione filosofica e biologica, è studioso di Storia e Filosofia della Scienza, con particolare riferimento al darwinismo, alla biologia, all’antropologia e alla psicologia italiana fra Otto e Novecento. Al contempo, si occupa di Teoria dell’argomentazione nella dialettica antica e di Epistemologia delle pratiche filosofiche comunitarie. Fra le sue pubblicazioni, nei diversi settori, si ricordano: Gli inizi della genetica in Italia (Cacucci 2008); La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico di Charles Darwin (Einaudi 2011); Le opere biologiche di Gregor Mendel (Codice 2024); La cornice evoluzionistica dell’imputabilità nella psicologia antropologica di Giuseppe Sergi, in AA.VV., Follia e imputabilità nelle perizie giudiziarie (FrancoAngeli 2023, 236-252); Eteronomia degli elementi argomentativi nella dialettica antica (Phronesis, XXIII-XXIV, 2015, 23-64); Pratiche filosofiche di comunità. Scritti epistemologici 1999-2009 (Algra 2022).

Marcello Zanatta, già professore ordinario di Storia della Filosofia Antica e incaricato di Retorica Classica, è specialista di Aristotele, cui ha dedicato cinque monografie e di cui ha redatto l’edizione italiana di molte opere. Si è occupato altresì dello stoicismo antico e romano e della retorica giudiziaria di Ermagora di Temno. Dirige la collana “Questioni di Filosofia Antica” e la collana “Vette Filosofiche” ed è membro di Società filosofiche italiane e internazionali.



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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