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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 470

Manuel Berrón, Michele Di Febo, Arianna Fermani, Alberto Jori, Giovanni Battista Magnoli Bocchi, Linda M. Napolitano, Lucia Palpacelli, Viviana Suñol, Alessandro Volpone, Marcello Zanatta

Ricerche aristoteliche. Studi sulla paideia. Prefazione e cura di Giulia Angelini.

ISBN 978-88-7588-381-2, 2024, pp. 288, formato 140x210 mm., Euro 30 – Collana “il giogo” [185].

In copertina: Statua in bronzo di Aristotele, ingresso della Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo, Germania.

indice - presentazione - autore - sintesi

30,00

Indice

Introduzione

di Giulia Angelini

Alberto Jori

La paideia e l’uomo colto in Aristotele

1. Aristotele nella storia dell’educazione

2. Il fine della paideia

2.1. Aristotele dinnanzi alla crisi educativa del suo tempo

e ai programmi pedagogici rivali di Platone e Isocrate

2.2. Vita nella polis e aspirazione all’eudaimonia

3. Paideia e politeia

3.1. Essere uomo ed essere cittadino

3.2. La missione educativa della polis

3.3. Lo status di cittadino e chi ne è escluso

4. La paideia come preparazione all’eudaimonia

4.1. Felicità e theôria

4.2. La contemplazione disinteressata e la dimensione della prassi

5. Un impegno inesauribile

6. Discipline e metodi

6.1. Il volto ambivalente dell’utilità

6.2. Educazione per uomini liberi

7. Cultura e scholê

7.1. Il filosofo e l’uomo colto

8. Il problema della valutazione delle competenze

8.1. L’ideale programmatico del pepaideumenos

8.2. La filosofia come “politecnia”

8.3. La «scienza della scienza e delle altre scienze» nel Carmide

8.4. Il pepaideumenos di Aristotele e il suo ruolo

9. Conclusioni: le nuove prospettive della paideia aristotelica

Alessandro Volpone

Filosofia e dialettica

tra Paideia antica e contemporanea

Uso filosofico della dialettica in Platone

Analisi storico-comparativa della dialettica in Platone e Aristotele

Uso dialettico della filosofia in Aristotele

Dialettica, filosofia e Paideia: quale lezione per l’educazione odierna?

Michele Di Febo

Educare l’animale politico, un uomo in due nature.

Considerazioni d’antropologia politica aristotelica

1. Assiologia dei fini: πόλις e/è vita buona

2. Lo ζον πολιτικόν aristotelico: un uomo in due nature

3. Natura, abitudine, ragione

4. La necessità dell’educazione pubblica

Arianna Fermani

«C’è un’educazione che deve essere impartita ai figli

non perché utile o necessaria, ma perché libera e bella».

L’importanza di educare al buon uso del tempo

e alla differenza tra passatempo e σχολή,

a partire da Aristotele

1. Alcune riflessioni introduttive sull’imprescindibilità

della παιδεα, in e a partire da Aristotele

2. Lessico dell’educazione

3. «Cercare ovunque l’utile si addice ben poco

a chi ha un animo grande e libero»: perché la formazione filosofica non è serva ma serve

4. «La felicità non consiste nel passatempo»: perché solo la σχολή può salvarci la vita

Giovanni Battista Magnoli Bocchi

Il bello di essere aristocratici

Cosa dice Aristotele dei migliori nella Retorica

L’aristocrazia trattata nella Politica

Ma se il figlio di Pericle è stupido?

Intermezzo jaegeriano

In fine

Viviana Suñol

Dalla Politica alla Poetica:

l’educazione musicale in Aristotele

1. Dalla Politica alla Poetica: punti di contatto e differenze

a) La mousiké

b) L’ozio

c) La pólis della Poetica e la poetica della Politica:

la discussione accademica161

2. Dalla Politica alla Poetica: la kátharsis secondo Aristotele1

Emozioni in Pol. VIII 7:

l’entusiasmo come paradigma dell’esperienza emotiva della mousiké

Le emozioni nella Poetica:

la pietà e la paura come emozioni proprie della tragedia

Lucia Palpacelli

Educati al piacere.

Il nesso tra paideia ed hedone:

una questione di abitudine ed esperienza

I. Hedone e paideia: l’incrocio di due concetti polivoci

1. Scenario etico: piacere, virtù e felicità

1.1. Il nesso piacere-virtù

1.2. Il nesso piacere-felicità

2. Scenario psicologico: piacere e passione

3. Scenario ontologico

4. Scenario antropologico: il piacere e l’essere umano

II. Perché il piacere è legato alla paideia?

III. I piaceri non sono tutti uguali: la classificazione dei piaceri

IV. Provare bene il piacere: la chiave di una vita virtuosa e felice

1. L’inesperienza dei giovani

2. L’educazione al piacere tra abitudine ed esperienza

V. Alle radici: gli echi dei dialoghi platonici nel pensiero aristotelico

1. Il piacere ha a che fare con la vita buona e ha molte forme

2. La necessità di “misurare” i piaceri

3. L’abitudine e l’esperienza come prime educatrici al piacere

Considerazioni conclusive

Linda M. Napolitano

Platone, Aristotele

e un’educazione sentimentale?

1. Formare a sentire?

2. Un’arte mimetica e due visioni opposte?

3. Domanda e risposta fra maestro e allievo?

4. La tèchne poetica fra storia e filosofia

5. Un apprendere emotivo dià mimèseos?

6. Un’educazione sentimentale in Platone?

Manuel Berrón

L’educazione scientifica

nel De partibus animalium I, 1 di Aristotele

Introduzione

1. De partibus animalium I, 1

1.1. Il generale nel particolare

1.2. Dal fenomeno alle cause

1.3. La preminenza della causa finale

1.4. Il principio di necessità

2. Paideía in EN, EE e Pol.

Conclusioni

Marcello Zanatta

L’educazione all’episteme in Aristotele

1. Una disuguaglianza nelle occorrenze

ma non nell’importante del momento educativo

2. Diverso rilievo dell’educazione

in materia etico-politica e nell’episteme

3. L’educazione all’episteme

nei momenti del suo costruirsi ed esporsi

3.1 Il nome, il verbo e il discorso

3.2 L’argomentazione

3.2.1 Il sillogismo

3.2.2 La dimostrazione

4. Il procedimento diaporematico

Autrici e Autori

Indice dei nomi



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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